Il Comune di Firenze ingiungeva la demolizione di un manufatto di vetro costruito su una sponda dell’Arno a servizio di un ristorante, negando il condono. Seguivano due ricorsi della società titolare del manufatto, che lo aveva costruito anche in virtù di concessioni d’uso dell’Agenzia del Demanio, nel frattempo scadute ma rinnovabili.
Il Tar rileva il proprio difetto di giurisdizione in favore del Tribunale superiore delle Acque pubbliche sui motivi di impugnazione che riguardavano la violazione della normativa sulle distanze delle costruzioni dagli argini dei fiumi, accogliendo gli altri.
Tra questi, merita particolare attenzione quello per cui la costruzione sul demanio non comporta di necessità l’illegittimità dell’opera, che segue solo in difetto della concessione da parte dell’Agenzia del Demanio.